[Questo topic esprime seghe metali personali, sono convinto che Kubo stesso ritenga la cosa completamente opposta, non sto cercano di portare avanti alcuna teoria.]
Quando si parla dei personaggi di Bleach, io prendo posizioni sulle quali è difficile farmi cambiare idea.
Nnoitra è il personaggio migliore. Barragan è il cattivo più fico. I Vizard fanno schifo. Komamura e Soifon meritano di più di Kenpachi e Byakuya. Rukia è la peggior coprotagonista femminile dell’ultimo decennio. Mayuri Soul Society > Mayuri Hueco Mundo.
A queste si è aggiunta un’altra convinzione, partita come scherzo, ma che poi ha preso consistenza.
Aizen Sosuke è il vero eroe di Bleach.
Un anti-eroe, non uno di quelli per cui si può effettivamente tifare, ma che comunque sono dalla parte “più giusta” della storia.
Come V, in V per Vendetta (il fumetto).
Aizen è un rivoluzionario. Lui si oppone ad una società costrittiva e soffocante, fatta di rigidi schemi, di gerarchie, di cieca obbedienza e di fede basata sul nulla.
Aizen non vuole sottostare a leggi, vuole crearle per se. Aizen non vuole restare sotto ad un Dio, vuole diventarlo.
Egli rappresenta l’ascesa che ogni uomo deve/vuole/può compiere verso una realizzazione più ampia. La sua evoluzione verso lo stato di divinità è un percorso di perfezionamento personale che porta l’uomo a staccarsi dagli schemi e dalle leggi di un sistema costruito per asfissiarlo.
Il vincente non pensa a come il mondo è ma a come dovrebbe essere.
Kubo è quasi nitzchiano mentre costruisce questo personaggio.
Kisuke, il Gotei, Ichigo, rappresentano ciò che sta fermo, rappresentano l’immobilità, le tradizioni, gli schemi secolari (che in questo caso sono basati sulla prevaricazione, l’uso della violenza e della tortura per il loro mantenimento).
Vanno rispettati per le loro idee, ma il progresso, l’avanzamento culturale, avviene soltanto quando c’è gente come Aizen che decide di spingere le ruote.
Nel suo vivere poi, Aizen cerca di portare la stessa filosofia. Lui aiuta gli arrancar, li rende umani, ma dopo che fa? Niente.
Li aiuta privandoli delle cose che li costringono ad un’esistenza inferiore, ma poi sono loro quelli che devono sbrigarsela da soli a vivere. E se falliscono, se vengono sconfitti, non è colpa loro.
Questo viene potenziato dal poema nel volume 35:
Se fallisci nel nascere, è solo naturale morire. A Barragan toglie il potere che lo lasciava fossilizzato in una posizione di stallo e tranquillità.
Ad Aaroniero toglie il dolore,permettendogli di scalare
A Nnotra dà più forza, permettendogli di seguire i suoi folli sogni di morte contro nemici più potenti.
Anche Hinamori. Nella prole di Aizen c’è il vero: la uccide perché lui era diventato la sua ossessione, era incapace di vivere senza un idolo da venerare, questo la privava completamente di una vita vera.
E se non sai farti una vita, puoi solo morire.
Aizen rappresenta ciò che l’uomo vuole essere: la persona che prende in mano il suo destino, che dice NO al regolamento costrittivo, all’atto di sottomissione, e si fa Dio di se stesso, pronto a vivere e a morire per il suo ideale.
Aizen, è l’eroe di questa storia.
L'uomo ragionevole si adegua al mondo; quello irragionevole si ostina a tentare di adeguare il mondo a se stesso.
Dunque il progresso dipende dagli uomini irragionevoli.George Bernard Shaw